Buonasera carissimi amici,
Impressionante ciò che svela Report in merito all’azienda Fileni.
Altroché polli biologici😭, di sicuro io non compro i prodotti di quest’azienda.
Cliccate sui link per visualizzare la puntata andata in onda Lunedì 9 Gennaio su RAI 3 e il post di Report su Facebook.
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Buongiorno amici!
Oggi sono qui per suggerirvi alcune indicazioni per risparmiare e recuperare l’acqua.
Come tutti i giorni, la sera rientrato dal lavoro, entro in doccia, apro l’acqua calda e aspetto che diventi tiepida prima di iniziare a lavarmi. In quel momento presto attenzione a quanta acqua pulita viene sprecata prima che la temperatura diventi accettabile. Da quel momento ho cambiato la mia abitudine, ovvero, prendo un contenitore capiente, erogo l’acqua fino a che diventa tiepida prima di iniziare a lavarmi e utilizzo l’acqua recuperata per innaffiare i fiori e piante, oppure per cucinare la pasta.
Siamo d’estate e in questo periodo realizziamo insalate di riso e di pasta, evitate di salare l’acqua e quando scolate questi ingredienti, che salerete successivamente, recuperate l’acqua di cottura ed usatela per innaffiare piante e fiori, recuperate anche quella per raffreddare pasta o riso per fermare la cottura dopo averli lessati.
Un amico mi suggerisce che se invece usiamo acqua salata per cuocere questi alimenti possiamo riutilizzarla per lavare i piatti, l’amido contenuto e il calore aiuta a pulirli meglio anche prima di metterli in lavastoviglie.
Se cuocete degli ortaggi in acqua , non salatela e recuperatela per utilizzarla nello stesso modo. Anche l’acqua delle verdure cotte a vapore si può utilizzare per lo stesso scopo, se utilizzate la pentola con acqua sulla base e cestello posto sopra con coperchio.
Chi di voi ha altri suggerimenti può scriverli nei commenti e condividere successivamente questo post se vi fa piacere.
Per me è molto importante, spero anche per voi, piccoli gesti per non sprecare un bene prezioso come l’acqua.
I calamari sono molluschi molto usati in cucina, difatto utilizzati per molte preparazioni come ad esempio antipasti, condimenti per pasta, risotti oppure serviti anche come secondo piatto. Le taglie piccole possono essere impiegati interi, bolliti per realizzare insalate o fritti, mentre le taglie medio grandi possono essere cucinati ripieni, tagliati ad anelli per le fritture oppure alla griglia o piastra. Solitamente le teste sono impiegate per realizzare sughi per paste o risotti.
La prima cosa da fare è separare la testa dal mantello tirando le due estremità verso l’esterno, in modo da togliere le interiora contenute nel mantello. Accertarsi che il mantello sia vuoto, successivamente sfilare la cartilagine rigida e togliere la pelle dallo stesso. Se necessario, praticare una piccola incisione sulla parte aperta, prendere la pelle e tirarla verso l’estremità superiore. In seguito lavarli bene al suo interno ed esterno facendoli scolare in uno scolapasta. Adagiare le teste su un tagliere, con l’aiuto di un coltello tagliare i tentacoli appena sotto gli occhi, togliere la bocca rigida posizionata al centro dei tentacoli spingendo con le dita verso l’esterno, lavarle bene e lasciare scolare prima di utilizzare. Solitamente i calamari freschi sono da consumare preferibilmente al momento oppure si possono conservare immersi in acqua fredda per non più di 24 ore. Se freschi, si possono congelare adagiandoli su un vassoio rivestito di carta forno e successivamente inseriti negli appositi sacchetti gelo per non più di 3 mesi. Per scongelarli suggerisco di passarli in frigorifero la sera prima. I calamari decongelati devono essere consumati velocemente e non possono essere ricongelati. Personalmente le teste le cucino immediatamente ed eventualmente le conservo cotte in frigorifero per la preparazione di primi piatti oppure come ripieno per calamari.
La differenza che, a colpo d’occhio, distingue i calamari dai totani sono le pinne laterali: quelle dei calamari sono poste a metà del mantello, mentre nei totani sono di forma più triangolare e poste nella parte finale del mantello.
Buonasera a tutti gentili amici😊! Oggi ho il piacere di riportare un articolo di Altroconsumo che riguarda il tonno🐟, io sono rimasto molto colpito anche se ero già informato su alcune notizie😊. Nella speranza sia di vostro gradimento vi auguro una buona serata. 👇👇👇 Tra gli alimenti più acquistati nell’ultimo periodo, salta agli occhi il consumo dei cibi in scatola. Probabilmente la ragione sta nel fatto che sono a lunga conservazione, e che consentono di fare una riserva di cibo che non scade a breve. Tra questi alimenti in scatola, quello più amato è sempre il tonno. Preparare il tonno in scatola è tra le attività più antiche dell’industria italiana e di tutto il Mediterraneo, fiorente soprattutto nelle località adiacenti al mare, come ad esempio Sicilia e Sardegna. Già dal XVIII° secolo si era sviluppata tra la Liguria e la Sardegna una collaborazione che consisteva nell’invio da Genova di barili contenenti olio verso la Sardegna, che poi tornavano pieni di tonno. Da allora di strada se n’è fatta tanta, e oggi il nostro tonno, di varietà rossa, purtroppo parte verso il Giappone, dove viene lavorato per fare il Sushi e il Sashimi. Sono rarissime le marche di tonno che utilizzano il pesce italiano, le trovate in fondo a quest’articolo.
Il tonno che troviamo al supermercato proviene invece da Indonesia, Filippine, Papua Nuova Guinea e Australia. La lavorazione avviene prevalentemente a bordo delle navi, dove il pesce viene subito refrigerato e poi congelato. Una volta tornato a terra, viene decongelato e rapidamente inscatolato con un processo di massima sicurezza. Altroconsumo ha svolto un’indagine su 24 marchi di tonno per verificare alcune caratteristiche, tra le quali:
• la qualità del pesce (il tipo di olio usato per smascherare eventuali frodi)
• le caratteristiche organolettiche (contenuto di sale e il DNA del tonno, per risalire alla specie)
• la sicurezza al consumo (freschezza della materia prima, presenza di metalli pesanti come mercurio e cadmio, presenza di difetti e di corpi estranei come le lische o residui di pelle e squame)
• la completezza delle etichette (informazioni obbligatorie per legge e quelle facoltative, come la zona e il metodo di pesca).
Inoltre, il prodotto è stato sottoposto a due prove di assaggio, da parte degli esperti e da parte dei consumatori. Il miglior tonno secondo l’indagine di Altroconsumo è risultato As do Mar, nel tipo trancio intero con un prezzo medio di 5,39 € a confezione. Al secondo posto troviamo Selex, tonno all’olio d’oliva con un buon punteggio e ad un costo medio di 2,55 € a confezione. Quindi, quest’ultimo risulta il miglior prodotto qualità/prezzo. Il resto della classifica si divide in punteggi che vanno da “buoni” a “medi” o “sufficienti”. Tonni con buona valutazione
• As do Mar trancio intero (Prezzo medio di 5,39 €)
• As do Mar all’olio d’oliva (Prezzo medio 4,13 €)
• Selex all’olio di oliva (Prezzo medio 2,55 €)
• Callipo all’olio di oliva (Prezzo medio 4,10 €)
• Fratelli Carli all’olio di oliva (Prezzo medio 3,40 €)
• Rio Mare all’olio di oliva pescato a canna (Prezzo medio 5,00 € )
• Consorcio in olio di oliva (Prezzo medio 7,40 € )
• Conad Piacersi leggero in una goccia di olio di oliva (Prezzo medio 3,71 €)
• Nostromo all’olio di oliva (Prezzo medio 3,20 €)
• Angelo Parodi in olio di oliva (Prezzo medio 4,25 €)
• Rio Mare all’olio di oliva (Prezzo medio: 4,92 €)
• Nostromo basso in sale all’olio evo (Prezzo medio 3,45 €)
Tonni con valutazione nella media – sufficiente
• Nixe di Lidl (Prezzo medio 1,99 €)
• Mareblu Leggero (Prezzo medio 2,82 €)
• Mareblu Vero sapore (Prezzo medio 3,93 €)
• Carrefour a pinne gialle (Prezzo medio 3,17 €)
• Pescantina all’olio evo (Prezzo medio 4,30 €)
• Maruzzella in olio di oliva – maggiore contenuto di mercurio (Prezzo medio3,24 €)
• Athena di Eurospin (Prezzo medio 0,69 €)
Bisogna prestare particolare attenzione al contenuto di mercurio presente nel tonno, un metallo pesante tossico per il sistema nervoso, pericoloso soprattutto per le donne in gravidanza e bambini. Tutte le scatolette analizzate rientrano nei limiti di legge (1 mg/kg), anche se tre ci si avvicinano. Il maggiore contenuto di mercurio è stato trovato nel tonno Maruzzella in olio di oliva. Un altro problema è il sale aggiunto in grandi quantità in tutti i prodotti, tranne in quelli con la dicitura “a basso contenuto di sale” o “bassi in sale”. In ogni caso, le linee guida per una sana e corretta alimentazione raccomandano di consumare al massimo una porzione da 50 grammi di tonno sgocciolato a settimana, perché si tratta comunque di un prodotto trasformato. Sul web sono presenti tante informazioni, ma una buona ricerca può aiutare a trovare informazioni interessanti. In questa classifica sono forniti dettagli molto utili sulle varietà di tonno inserite in classifica.
• Callipo tonno italiano in olio di oliva: è un tonno pinna gialla pescato nel Mediterraneo e confezionato a Vibo Valentia, in Calabria. Viene lavorato il giorno stesso della pesca e stagionato in olio per un anno.
• Il Viaggiator Goloso in olio di oliva: garantisce la pesca del tonno senza danneggiare i delfini, ha il marchio Cee e indica la zona di pesca negli oceani Atlantico, Pacifico ed Indiano. Seleziona il prodotto di prima scelta e viene lavorato in Sicilia.
• Tarantello di Tonno rosso di Carloforte: questa ditta inscatola solo pesce locale del Mar di Sardegna. Lavora il pesce nel giorno stesso della pesca e seleziona i migliori tranci del basso addome del tonno.
• Donzela tonno in olio di semi: quest’azienda preferisce utilizzare la propria flotta per pescare il tonno nei periodi e nelle località in cui esso è più presente. Fornisce ottimi valori nutrizionali, ma è contenuto nel costo.
• Mareblu all’olio di oliva: utilizza la varietà pinne gialle e lavora il pesce direttamente sul luogo di pesca. Sapore delicato e carni compatte.
Secondo Greenpeace l’unico prodotto promosso è il tonno As do Mar, ed ha fatto questa valutazione tenendo conto della sostenibilità ecologica del metodo di pesca, e delle informazioni fornite ai consumatori in etichetta.
Pasta rigata o pasta liscia? Di fatto è convinzione comune che la riga favorisca meglio l’aggrappo del sugo alla superficie. Personalmente sono di parere contrario e non sono l’unico. Secondo i migliori chef stellati, la pasta liscia trafilata a bronzo, e non a teflon, con essiccazione lenta, presenta una superficie ruvida e grezza sulla quale qualsiasi sugo si aggrappa in modo ottimale ed omogeneo.
Con enorme riconoscenza rinnovo i ringraziamenti alla redazione del settimanale “Gente”, per avermi dedicato le gentili parole che potete leggere sulla rivista uscita il 5 Giugno 2020 riportata in questo post.
Buongiorno carissimi lettori, ringrazio la rivista Gente e Gente in cucina per aver scelto alcune delle mie foto ricette che sono state pubblicate su alcuni dei loro settimanali. Un vero piacere e soddisfazione da parte mia. Colgo l’occasione per ringraziare tutti voi per l’attenzione.
Buongiorno amici🤗!
Ecco una breve introduzione😊 della nuova pagina disponibile nell’ home page del blog.
Spero sia gradita🌹
Max❤🌹
LE PATATE E LE LORO PREPARAZIONI.
Le patate sono dei tuberi caratterizzati dal fatto di rimanere interrati originari dell’America. In Europa, per merito di Parmantier, la coltivazione della patata ebbe inizio alla fine del XVII secolo. La patata contiene quasi il 15% di amido, ed una discreta quantità di sali di potassio, di calcio, di magnesio e di fosforo; una buona dose di vitamina B e qualche traccia di vitamina C. È molto digeribile capace di sviluppare 80 calorie per ogni 100g di patate. Come guarnizione la patata si presta alle più svariate preparazioni, accompagnando altri legumi, molti piatti di carne e di pesce. Quella di pasta gialla, essendo molto farinosa, è indicata per passati e per gnocchi; quella dalla buccia color paonazzo bruno, per la sua resistenza alla bollitura, è indicata nella cottura al naturale, cioè intera; infine quella di pasta bianca (tipo olandese), si adopera per creme, passati, insalate e per varie preparazioni fritte e nel forno. Tutte le patate destinate a quest’ultima preparazione, dovranno essere sbianchite in acqua bollente salata per circa un minuto, prima di immetterle in cottura. Con questo sistema si ottengono patate ben arrostite e perfettamente distaccate dal fondo del recipiente di cottura. Cliccate quì per approfondire la lettura.
Il burro chiarificato si ottiene rimuovendo l'acqua e le proteine del latte in esso contenute, tramite calore, riducendolo alla sola parte grassa. Viene eseguita la chiarificazione del burro per poi poterlo usare per le fritture dei cibi e cotture di carni o pesci impanati in soutè. Il burro intero contiene parti solide, ovvero proteine del latte che bruciano a temperature molto basse e non permettono la doratura dei cibi che, di solito, avviene ad alte temperature. Il burro chiarificato viene utilizzato anche per la preparazione di salse fredde. La chiarificazione serve ad ottenere un prodotto versatile utilizzabile in diverse preparazioni.
Buongiorno cari amici lettori!🤗
Vi lascio alcuni dei molti suggerimenti😍😍 che potete trovare nel mio blog e pagina Facebook per cucinare con gusto e semplicità.😋
Max🌹❤ Seguimi su Facebook
I coltelli da cucina sono molti e di vari materiali, ma quelli che vi elenco nella pagina, secondo me, sono i più importanti, che non devono mancare nella nostra cucina ed essere sempre a portata di mano.
Vi presento la mia nuova pagina del mio blog che spiega i principali coltelli da cucina e relativo utilizzo.
I bruscandoli sono alimenti di origine vegetale appartenenti al gruppo di germogli di erbe selvatiche commestibili. Questo tipo di vegetale cresce allo stato brado e la parte che ci interessa per realizzare risotti o frittate è la punta. I bruscandoli sono ipocalorici, ricchi di fibre e acqua. Continua a leggere “Bruscandoli”
Carissimi lettori🤗🤗, siamo prossimi alla Pasqua📣📣, e per l’occasione ho preparato alcuni suggerimenti😋. Spero che le mie proposte siano di vostro gradimento! Di seguito elenco le pietanze scelte per la ricorrenza:
L'Ananas è un frutto esotico ricco di vitamina C. Per capire quando il frutto ha raggiunto la maturazione ideale, il colore della buccia dev'essere arancione sfumato e il profumo leggero caratteristico. L'Ananas non va tenuto a temperatura inferiore agli 8°C ma va servito fresco, magari aromatizzato con Maraschino o Rum. Nelle preparazioni più sofisticate l'Ananas viene associato a carni come pollame e alle insalate, in pasticceria viene utilizzato per la preparazione di torte, sorbetti e farciture dolci. 100g di Ananas forniscono circa 40 calorie.