Le salamoie sono composte da una soluzione di sale marino, di salnitro e da un insieme di erbe aromatiche e spezie, nelle quali vengono immerse carni diverse per un determinato periodo di tempo, allo scopo di salare o salmistrare. Le carni di maiale (prosciutti, spallette e capocolli) e quelle di bue (punta di culaccio, punta di petto disossata, lingue), sono le più impiegate per questo genere di salatura, le prime più delle seconde. Mentre la salagione e conservazione delle carni di maiale viene fatta su larga scala nei salumifici, con mezzi e sistemi industriali, quella riguardante le carni di bue e in particolar modo la lingua di questo animale, viene fatta il più delle volte in cucina. La salatura può essere eseguita indifferentemente seguendo due metodi: salatura a secco e salatura liquida. La salatura a secco ha bisogno però di una proporzione più alta di sale comune o salnitro, rispetto alla salatura liquida e le carni dovranno rimanere qualche giorno di più nella salamoia. Tuttavia la scelta di un metodo o dell’altro, come quella di modificare le proporzioni delle salamoie, è facoltativa di chi esegue il lavoro, poiché il trattamento delle carni è un po’ diverso da quello delle lingue (infatti quest’ultime, poiché siano ben salmistrate, hanno bisogno di una percentuale più alta di salnitro).
Mia madre, quando ero bambina, faceva la lingua salmistrata. Non ho idea del procedimento, ma so che il risultato finale era una prelibatezza.
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Una preparazione divina.
Ciao Silvia
Grazie
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