Olio d’oliva extravergine aromatizzato all’aglio

Cari lettori,

Sicuramente avrete notato che in molte delle mie ricette propongo l’utilizzo dell’olio extravergine d’oliva aromatizzato all’aglio. Ho imparato da alcuni Chef ad utilizzare questo prodotto, facilissimo da preparare, da conservare in dispensa, per aromatizzare parecchi piatti, e che non crea problemi all’alito. Nel dubbio, consiglio di masticare qualche chicco di caffè o qualche seme di finocchio a fine pasto. L’aglio è usato per minestre, sughi, contorni, arrosti di carne, insaccati e per cucinare il pesce.

In commercio troviamo parecchie distinzioni di olio di oliva, tra cui:

  • Olio extravergine d’oliva;
  • Olio vergine di oliva;
  • Olio d’oliva.

L’olio extravergine e vergine sono ambedue soggetti a processi meccanici di estrazione e, non subiscono trattamenti mediante l’utilizzo di solventi o altri processi chimici. Gli unici trattamenti che possono subire sono il lavaggio, la decantazione, la centrifugazione e la filtrazione. La condizione essenziale è che l’olio non subisca alcuna alterazione.

Ma le differenze quali sono?

L’olio extravergine di oliva deve possedere tutte le caratteristiche descritte e un quantitativo di acido oleico che può arrivare al massimo a 0,8g. per 100g.

L’olio vergine di oliva, oltre alle caratteristiche descritte, deve avere un quantitativo di acido oleico al massimo di 2g. per 100g.

L’olio di oliva è un olio ottenuto dal mescolamento di olio di oliva raffinato con un olio di oliva vergine e ha un quantitativo di acido oleico non superiore a 1g. per 100 g. La raffinazione dell’olio avviene mediante processi chimici utilizzati su oli ricavati da olive che possono essere difettose, perchè contaminate da insetti o su oli che hanno un contenuto di acidi oleici da non poter rientrare nella categoria dei vergini.
L’olio d’oliva per quanto abbia un tenore di acidità inferiore rispetto all’olio extravergine e vergine di oliva, è di qualità inferiore perchè frutto del taglio di oli ottenuti per mezzo di processi differenti.

Per Olio di oliva extravergine s’intende olio ottenuto dalla prima spremitura delle olive, escludendo totalmente l’utilizzo di mezzi o processi chimici. Il pH dell’ olio extravergine di oliva rappresenta, assieme ad alcune proprietà organolettiche e gustative, il parametro fondamentale nella valutazione qualitativa del prodotto. L’olio extravergine è costituito dal 99% di lipidi. La prevalenza di acido oleico conferisce all’olio extravergine di oliva proprietà ineguagliabili; questo acido grasso, chimicamente monoinsaturo, determina vari fattori:

  • Un punto di fumo sufficiente per la frittura; questo parametro è fisicamente determinato dal livello di saturazione degli acidi grassi, quindi i grassi saturi hanno un punto di fumo maggiore degli insaturi, mentre i monoinsaturi hanno un punto di fumo maggiore dei grassi polinsaturi e dal quantitativo di acidi grassi liberi. Altri tipi di oli raffinati tipo: di semi, idrogenati o strutto hanno una resistenza maggiore alle alte temperature, ma la qualità degli acidi grassi ed il relativo impatto sul metabolismo non sono lontanamente paragonabili a quelli dell’olio extravergine di oliva.
  • Stabilità di conservazione. È molto stabile all’ossidazione e contribuisce a determinare le proprietà conservative indispensabili nella conservazione per immersione. Gli altri grassi utilizzati in cucina, con tutte le loro differenze, non possiedono caratteristiche di resistenza all’ossidazione altrettanto buone come l’olio extravergine d’oliva. Va detto e precisato che, l’olio d’oliva extravergine, è ottimo per friggere a patto che sia usato per una sola cottura. È ovvio sottolineare che, dispiace usare quest’olio per eseguire una frittura sia per il costo e per lo spreco, ma dal mio punto di vista meglio una frittura in meno ma fatta con olio buono. Infine aggiungo e consiglio che nessun olio extravergine può avere un costo inferiore a 10 euro al litro, altrimenti non può essere extravergine.

Preparazione olio aromatizzato all’aglio:

Prendete un bottiglia di vetro della capienza da 250 ml., sterilizzate il contenitore di vetro in acqua bollente per qualche minuto così da eliminare eventuali cariche batteriche. Inserite nella bottiglia alcune scaglie di aglio essiccato, riempitela d’olio extravergine di oliva, tappate e fate riposare per almeno 48 ore, girandola di tanto in tanto dal basso verso l’alto per permettere una miscelazione omogenea. Conservate togliendo l’aglio. In caso di aglio fresco sarebbe più corretto dare una sbianchitura in acqua bollente oppure scaldare per qualche minuto gli spicchi, privati della buccia e schiacciati con un pò d’olio, fate raffreddare, togliete l’aglio e versatelo nel contenitore riempendolo con olio extravergine crudo e far riposare girandolo di tanto in tanto. Consumare l’olio entro un mese circa e sostituire l’aglio quando avrà assunto un colorito più scuro.

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Spicchi di finocchio gratinati al forno senza besciamella

  • Porzioni: 6
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Cari amici, ho deciso di preparare questa conosciutissima ricetta con una variante: senza besciamella! La decisione ha lo scopo di alleggerire la portata rendendola più accessibile dopo aver già consumato un primo piatto sostanzioso o condito con besciamella. Vi posso garantire che il risultato è molto apprezzabile. In aggiunta, in questo modo, recupererete dei finocchi avanzati in frigorifero. Bastano pochi ingredienti per ottenere un contorno veloce gustoso e leggero.

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Salsa allo zabaglione

  • Problema: media
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Una regina tra le salse dolci, così almeno la definisco io, una salsa che può essere accostata a parecchi dessert come ad esempio alla Colomba Pasquale o al Pandoro e Panettone Natalizio. Si può servire anche come dessert con lingue di gatto o cantucci.

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Il Tiramisù

  • Porzioni: 4 monoporzioni
  • Problema: media
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Ciao amici lettori, il Tiramisù è un dolce italiano per eccellenza, la ricetta originale prevede l'utilizzo di pochi ingredienti tra cui il mascarpone, tuorli d'uovo, zucchero, caffè, savoiardi di ottima qualità, cacao amaro in polvere e un goccio di marsala. Personalmente ho scelto di guarnire la superficie con spuntoncini di panna montata.

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Le fritture


Parliamo di fritture?

La frittura, uno dei sistemi di cottura più largamente usato, consiste nell’immergere la vivanda da cuocere in un grasso bollente che può essere olio, strutto, burro o margarina, ma l’olio è, senza dubbio, il migliore elemento per ottenere una frittura croccante e dorata. Esso sopporta le più alte calorie, rispetto agli altri grassi e può raggiungere persino i 250° senza bruciare, inoltre è anche di gusto più prelibato.

Come si frigge.

In primo luogo si dovrà tenere presente la caloria dell’ olio, che dovrà essere più o meno alta secondo la qualità e la grossezza della vivanda che si vuol friggere. I gradi di calore, atti a cuocere gli svariati fritti, si possono praticamente suddividere in tre distinte gradazioni, e cioè:

Semi-caldo: da 130 a 145 gradi;
Caldo: da 155 a 170 gradi;
Caldissimo: da 175 a 190 gradi.

La prima gradazione è necessaria per friggere vegetali come: carciofi, zucchine, melanzane, patate ecc.; questi dovranno essere tagliati a fette o a spicchi, affinché l’evaporazione dell’ acqua di vegetazione da essi contenuta e la cottura avvengano contemporaneamente, come pure i pesci da porzione e le carni piuttosto voluminose, che debbono cuocere interamente nella frittura, e nei quali la cottura completa deve arrivare insieme con il croccante e il color d’oro dell’ involucro esterno. La seconda gradazione è necessaria per friggere elementi che hanno già subìto in precedenza un principio di cottura o una cottura completa, come per esempio, tutte le varie crocchette, i vari pesci o molluschi per fritture, le uova, frittelle, legumi, ecc., siano questi impegnati o semplicemente alla farina ed all’ uovo, oppure passati nella pastella per friggere. Che gradazione fa sì che, al contrario dell’ olio bollente, gli elementi di cui sopra vengono immediatamente protetti dalla formazione di un involucro solido e rosolati, come una corazza, che garantirà una perfetta frittura, senza pericolo alcuno che possano aprirsi e disperdersi nella padella. Essendo tutti questi elementi cotti prima di friggerli, il loro completo riscaldamento interno deve prodursi dopo la formazione del suddetto involucro. La terza gradazione è necessaria per friggere quegli elementi che, per la loro cottura, non richiedono che pochi secondi, come bianchetti, rossoli e altri simili, come pure per perfezionare e completare la cottura di patate fritte e soffiate. Appena tolte dalla padella le fritture vanno bene sgocciolare e messe su teglie ricoperto da un panno di carta assorbente. La quantità dell’olio usato per la frittura dovrà essere sempre proporzionato all’importanza e al volume degli elementi da friggere, in modo che questi vengano a trovarsi completamente sommersi. Ogni volta che si procede alla frittura di nuovi elementi, occorre passare l’olio già usato attraverso un panno, se non si vuol pregiudicare la buona riuscita del fritto. Così pure, quando l’olio della padella è diventato eccessivamente scuro, in seguito a prolungato sfruttamento, occorre rinnovarlo completamente.

FRITTURE COMPOSTE O MISTE

Le fritture composte sono conosciute coi nomi di grandi fritti, fritti misti, fritti scelti e costituiscono il vanto di parecchie cucine regionali. In esse, tradizionalmente, possono entrare tutti gli elementi adatti a questo genere di preparazione come: legumi, carni, frattaglie, pesci, uova, formaggi freschi, crocchette di ogni tipo, frittelle di legumi di carni o di pesci, crostini ecc.; e tanto più sono gustose ed apprezzate, quanto più ricca è la varietà delle preparazioni che le compongono.

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Ortaggi

Il prezzemolo da cospargere su legumi, intingoli o altro, deve essere tritato fine e strizzato in un angolo del torcione  perché resti ben diviso. Quando lo si vuol aggiungere alle minestre va invece tritato grosso. Le patate naturali devono essere ben tornite a forma di grossa noce e cotte a vapore. In mancanza del recipiente adatto per la cottura a vapore,  si mettono in una casseruola più larga che alta, in modo che restino in un solo strato sul fondo e si cuociano con acqua salata. Se, per  la qualità, tendessero a rompersi, aggiungete all’acqua del succo di limone o dell’aceto bianco. In molte ricette viene richiesto lo scalogno, in mancanza di questo, usate la cipolla in minor quantità.

Max

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Le salse

Ciao amici,

oggi vi parlo delle salse che rappresentano la parte più delicata del complesso culinario. Esse sono definite preparazioni semi-liquide che accompagnano carni,pesci, uova o altro, per arricchire o perfezionare il gusto. Devono sempre essere in armonia con cibi che accompagnano, e da ciò deriva l’importanza che la loro scelta e la loro elaborazione hanno nella preparazione delle vivande. nelle cucine dei grandi alberghi, questo importante ruolo viene affidato al “salsiere” (chef saucier), capo partita o reparto tra i più importanti, il quale ha la responsabilità dell’esecuzione dei così detti “fondi di cucina”, elementi fondamentali dai quali si ricavano le grandi salse madri o di base, che servono per la preparazione di quasi tutte le altre salse. Un buon salsiere, per avere questo ruolo, deve sviluppare al massimo la virtù del gusto. Il gusto, senso che permette di percepire e distinguere i sapori, risiede nel palato e nella lingua e per arrivare alla perfezione deve esercitarsi continuamente nell’educazione del gusto, per raffinarlo ed essere in grado di distinguere il sapore delle salse, vivande e delle altre preparazioni di sua spettanza, allo scopo di renderle sempre più piacevoli e appetitose. I fondi rappresentano, come si è detto precedentemente, l’anima della cucina e la loro preparazione dev’essere sempre ben curata. La loro importanza è così grande che in cucina non devono mai mancare, se vogliamo fare qualcosa di buono e serio. I fondi devono essere sempre freschi. Una lunga permanenza in frigorifero nuocerebbe al gusto ed annullerebbe di conseguenza il lavoro più scrupoloso eseguito nella preparazione delle salse. Le salse dovranno sempre essere molto leggere e delicate, va quindi curato al massimo il dosaggio dei condimenti e sono da evitare le prolungate cotture che annientano il sapore.

FONDI DI CUCINA

Sono chiamati fondi di cucina tutte quelle preparazioni liquide ottenute dalla cottura prolungata di varie specie di elementi nutritivi e aromatici, dalle quali hanno origine le grandi salse madri o di base, e quasi tutte le altre salse che nascono o derivano da esse.

  1. Fondo bruno comune;
  2. Fondo bruno di vitello;
  3. Fondo bruno di selvaggina;
  4. Fondo bianco comune;
  5. Fondo bianco di vitello;
  6. Fondo bianco di pollo;
  7. Fondo bianco di pesce o fumetto.

LE SALSE MADRI:

  • Dal fondo bruno comune si ricava il sugo di carne;
  • Dal fondo bruno di vitello si ricava il sugo di vitello legato;
  • Dal fondo bianco comune si ricava la salsa bianca o vellutata comune;
  • Dal fondo bianco di vitello si ricava la salsa bianca o vellutata di vitello;
  • Dal fondo bianco di pollo si ricava la salsa bianca o vellutata di pollo;
  • Dal fondo bianco di pesce o fumetto si ricava la salsa bianca o vellutata di pesce.

Sono considerate salse madri, pur non avendo origini da nessun fondo, le seguenti salse:

  • Salsa besciamella;
  • Salsa pomodoro.

SALSE E GRUPPI DI SALSE, TRA LE PIÙ IMPORTANTI, DI DIRETTA DERIVAZIONE DALLE SALSE MADRI

  1. Salsa Demi glace;
  2. Salse brune composte;

Si ricavano dai sughi di carne, di vitello e di selvaggina.

  1. Salsa suprema;
  2. Salsa Parigina o Allemande;
  3. Salsa crema;
  4. Salse bianche composte;

Si ricavano dalle salse bianche vellutate comuni, di vitello o di pollo.

  1. Salsa al vino bianco;

Si ricava dalla salsa bianca o vellutata di pesce.

  1. Salsa Villeroy;
  2. Salsa per gratinare (salsa Mornay);
  3. Salsa crema;

Si ricavano dalla salsa besciamella.

Possiamo dire che le salse si differenziano in:

  1. Fondi di cucina;
  2. Salse madri;
  3. Salse composte;
  4. Salse fredde;
  5. Salse calde.

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Le Marinate: che cosa sono e a cosa servono

Ciao amici,

inizio a spiegare che cosa sono e a cosa servono le marinate.

  • Le Marinate:

Sono liquidi composti con vini diversi, aceto, olio, con aggiunta di condimenti vari, erbe aromatiche e spezie, nei quali si fanno macerare carni (particolarmente selvaggina) ed altre sostanze, allo scopo di renderle più tenere e saporite e di farne risaltare maggiormente le doti rendendo gradevole il sapore selvatico delle carni. Si possono preparare sia crude che cotte. Le proporzioni degli ingredienti variano a seconda della qualità e del taglio delle carni. Continua a leggere “Le Marinate: che cosa sono e a cosa servono”

La salsa al pomodoro

  • Porzioni: 1litro scarso
  • Problema: Basso
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Buongiorno amici, oggi vi parlo della salsa di pomodoro, una salsa base, usata in cucina per preparare parecchie pietanze. Viene impiegata in molti sughi per primi piatti, antipasti e secondi piatti. Si tratta di una salsa semplice da realizzare, che va conservata in frigorifero e utilizzata all'occorrenza. Detto ciò, passiamo alla preparazione.

Continua a leggere “La salsa al pomodoro”

Il fumetto di pesce

  • Porzioni: Dipende dalla quantità desiderata
  • Problema: Medio
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Vi racconto come si realizza il fumetto di pesce, soprattutto che cos'è e a cosa serve. Il fumetto di pesce è un fondo di cottura chiaro, ottenuto riducendo il liquido utilizzato per la bollitura di carcasse di pesce, scarti di pesci vari, molluschi e crostacei, unendo verdure a pezzi ed erbe aromatiche. Come tutti i fondi di cottura, il suo utilizzo ha la funzione di aromatizzare e insaporire ricette a base di pesce. Il termine fumetto deriva dal francese fumet, ovvero il profumo esalato delle pietanze in cottura o servite in tavola. Il fumetto di pesce si ottiene per addensamento tramite bollitura e riduzione di liquido, senza l'aggiunta di addensanti come ad esempio il Roux. Questo processo avrà la caratteristica essenziale di farlo risultare legato e ristretto in modo netto e definito. Le applicazioni di questo fondo sono molteplici. Nella cucina italiana è parecchio utilizzato per la preparazione di sughi per primi piatti, mentre in Francia lo si utilizza più frequentemente per la preparazione di secondi piatti e altre salse di accompagnamento.

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Il burro fatto in casa

Ciao amici miei,

Oggi vi racconto qualcosa sul burro. Questo alimento è ottenuto dalla lavorazione della crema del latte di vacca o dal suo siero per lavorazione. Il burro è un concentrato di lipidi ed è semplicemente ottenuto dalla panna del latte. Con la panna del latte si possono ottenere diversi alimenti come ad es. panna da cucina, panna da montare, si possono arricchire formaggi e creare mascarpone e gelati. La panna si ottiene industrialmente, centrifugando il latte a circa 7000 giri/minuto. I globuli di grasso, meno densi e più leggeri rispetto l’acqua, si separano dal latte e si portano verso il centro della macchina. Continua a leggere “Il burro fatto in casa”

Il court bouillon

  • Porzioni: 1kg di pesce
  • Problema: media
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Amici lettori oggi parlo francese! Scherzo! Parliamo del court bouillon, e che cos'è??Questo termine deriva dal francese e significa brodo ristretto. Di solito, in questo brodo aromatizzato, si prepara il pesce lessato da consumare semplicemente bollito, accompagnato da vari tipi di salse tra cui la salsa Tartara, salsa Rosa, salsa Aurora, salsa Arlecchino e molte altre. Ogni tipo di salsa accompagna determinati tipi di pesci cucinati. Questo tipo di brodo si prepara partendo dall'acqua fredda e la quantità di liquido varia a seconda delle dimensioni del pesce da cucinare che deve esserne ben ricoperto. Fino a un Kg. di prodotto, basta una cottura breve, di massimo 30 minuti, per dimensioni più elevate, serve maggior tempo. Il brodo si può preparare anche in anticipo, aromatizzandolo con le erbette necessarie e conservandolo in frigo o in freezer dopo che si sarà raffreddato per utilizzarlo all'occorrenza. Prepariamolo insieme considerando un pesce del peso di 1 Kg.

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La pasta frolla fatta in casa

  • Porzioni: 8/10 tortiere circa diametro 20 cm
  • Problema: bassa
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Altra base in pasticceria è la pasta frolla, una pasta utilizzata per parecchie preparazioni, come le crostate di frutta, le torte al limone, della nonna, allo yogurt, con la marmellata, ecc. Usata sia per la piccola pasticceria, ad esempio per tartelettes, cestini di frutta, biscotti, barchette al cioccolato ecc., come pure per le classiche frolle di Santa Lucia, aggiungendo però ulteriori 200 gr. di burro rispetto la ricetta che vi derscrivo in seguito. Si conserva anche in freezer, perciò consiglio di non acquistare quella già disponibile in commercio.

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Il pan di spagna

  • Porzioni: 1 tortiera da 35cm
  • Problema: Basso
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Il pan di spagna rappresenta una base di pasticceria. Si realizza classico o al cioccolato. Serve per tante torte composte, farcite con creme, per esempio per la torta Moka, farcita con crema al burro al caffè, per la torta alla pasta di mandorle, farcita con confettura di albicocca ecc. Si utilizza anche per foderare stampi come ad esempio quello dello zuccotto. Il pan di spagna al cioccolato, invece, può essere utilizzato per una torta Sacher o per la classica torta al cioccolato. Ora facciamolo insieme.

Continua a leggere “Il pan di spagna”

Il Risotto

Ciao amici,

Oggi vorrei dedicare questo articolo al risotto, un piatto che sembra semplice e facile da realizzare ma in realtà non è così! Vivo in una delle terre ove i risotti sono un’eccellenza culinaria ma non sempre vengono cucinati col procedimento corretto. Fino agli anni ’90 i risotti nei ristoranti erano buoni, fatti con cura, i chicchi di riso erano ricchi di sapore in base al tipo di condimento od ortaggio con cui venivano proposti e dopo 15 minuti di attesa si poteva gustare un buon risotto. Oggi è cambiato tutto, anche il risotto è diventato un piatto “veloce”, proposto perciò precotto per minimizzare i tempi del servizio perchè abbiamo tutti fretta e non siamo disposti ad aspettare. Spesso quindi ci troviamo davanti piatti senza gusti definiti perché il riso non ha assorbito il gusto degli ingredienti con i quali è stato condito o risotti troppo cotti. Continua a leggere “Il Risotto”