Bigoli al torchio saltati con tartufo nero


  • Porzioni: 4
  • Problema: Basso
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Il torchio è uno strumento antichissimo per fare vari tipi di pasta che risale alla fine del '500, realizzato tutto in legno eccetto l'interno della campana e le trafile che sono in bronzo. Il suo pistone a vite, era azionato da una lunga pertica che, uno o più pastai manovravano. L’innovazione tecnologica porta prima a introdurre la vite in metallo e successivamente anche tutta la pressa, mentre verso la metà dell' '800 cominciarono ad essere realizzati i primi torchi idraulici. Il tartufo è un frutto di terra antichissimo conosciuto ai tempi dei Sumeri. In antichità, si pensava che questo tubero, per il suo colore, fosse il cibo del diavolo e delle streghe, ricco di veleno e sostanze tossiche che portavano alla morte. Il tartufo appartiene alla famiglia delle Tuberaceae, crescono e si sviluppano naturalmente in prossimità di radici di arbusti e alberi. Il tartufo ama terreni calcarei ed argillosi: il terreno del Piemonte rispecchia tutte le caratteristiche per il loro sviluppo, ma questi funghi sono diffusi anche in Toscana, in Umbria, in Emilia Romagna ed in Lombardia. La forma del tartufo dipende dalle caratteristiche del terreno: in quelli compatti, il tubero tende ad assumere una forma globulosa e nodosa per le difficoltà a svilupparsi, mentre in terre soffici, il tartufo risulta più liscio, omogeneo e tondeggiante.

Il torchio
Il torchio

ingredienti

Istruzioni

  1. Pulite bene il tartufo sotto acqua corrente utilizzando un pennellino con setole dure o uno spazzolino, per eliminare le tracce di terra dalla parte esterna porosa del tubero. Tagliate il tartufo a metà e grattugiatelo in un piattino;
  2. In un soutè sciogliere il burro con l’olio, quando sarà caldo unite il tartufo grattugiato e insaporitelo a fuoco lento per qualche minuto, senza friggerlo. Spegnete la fiamma, salae  leggermente e fatelo riposare;
  3. Lessate i bigoli in abbondante acqua salata, fino a che saranno cotti al dente, scolateli e uniteli nel soutè con il tartufo. Accendete la fiamma e saltate il tutto amalgamando bene con un mestolino di acqua di cottura della pasta, servite in un piatto unendo sulla superficie delle fettine di tartufo, utilizzando la metà non utilizzata precedentemente e del pepe macinato al momento.

Grattugia per tartufi

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